Viaggio in Sicilia, ultime tappe: Erice, Trapani e Marsala

da | 6,Giu,2020 | Sicilia | 0 commenti

Durante la mia piacevolissima settimana di mare a San Vito Lo Capo, ho fatto alcune brevi escursioni nei dintorni, ho visitato Erice, Trapani e Marsala. Anche se ho amato passare la maggior parte del tempo rilassandomi in spiaggia, in alcuni pomeriggi ho soddisfatto la mia curiosità di scoprire ancora altre bellezze Siciliane nelle vicinanze.

Cosa trovi nell’articolo:

Erice

Erice si trova a circa 45 minuti d’auto da San Vito Lo Capo, è un incantevole borgo medievale situato sull’altura del Monte San Giuliano e già lungo la strada ci rendiamo conto dello straordinario panorama che si gode da questo luogo.

Lasciamo l’auto in area di sosta fuori da questo borgo, che conserva ancora le antiche mura della città ed entriamo da una delle due antiche porte: Porta Trapani.

Da qui iniziamo a girare per le stradine in pietra vivacissime di turisti, arriviamo al duomo giusto in tempo prima della chiusura. Il Duomo di Erice o Real chiesa Madrice è una costruzione molto antica, risale al XIII secolo e fu voluta da Federico III d’Aragona. È dedicata alla Madonna Assunta. Il suo esterno è imponente e le mura sono semplici e lineari interrotte da pochi elementi decorativi quali il rosone e le merlature, il portale in stile catalano con pietre bugnate è preceduto da un pronao in stile gotico aggiunto in seguito. L’interno in stile neogotico è a tre navate divise da pilastri su cui poggiano gli archi ogivali, la decorazione delle volte è fatta da stucchi che sembrano un merletto, un elemento che mi è molto piaciuto. Accanto alla chiesa sorge il campanile, un’alta torre staccata che in origine aveva funzione difensiva.

Continuiamo a girare per un po’ fra le vie affiancate da palazzetti con ampi portoni decorati, balaustre e piazzette. Ci sono qua e là negozietti di artigianato e di prodotti locali fra cui le pasticcerie, da provare assolutamente le genovesi appena sfornate, il dolce locale fatto di pasta frolla ripieno di una squisita crema al latte.

Ci fermiamo per cena al ristorante Osteria di Venere, nei pressi della piazza San Giuliano, il menù della serata adesso non lo ricordo ma mi ricordo che fu tutto buonissimo e ci tornerei volentieri. Inoltre quella sera proprio in questa piazza c’era un piccolo concerto jazz.

Dopo cena, arriviamo al giardino e alle torri del Balio e al castello normanno che con le luci della sera assume un aspetto ancor più suggestivo e romantico. I giardini di gusto inglese insieme al restauro di alcune torri furono voluti dal conte Pepoli risalgono al XIX secolo. Affacciandoci da una delle torri merlate il panorama è stupendo, si estende fino al mare e al monte Cofano, ma essendo ormai notte ciò che meglio vediamo sono i giochi di luci delle città sottostanti.

Il Castello Normanno è anche detto Castello di Venere, poiché sorge sui resti di un antico edificio romano dedicato al culto di Venere Ericina. È una massiccia fortezza che domina dall’alto la pianura sottostante.

Se amate i borghi Erice è assolutamente da non perdere, farete un tuffo in un luogo incantevole, anche in estete potrete godere della sua aria fresca, la differenza di temperatura sul monte si fa sentire e vi consiglio di portare con voi un giacchino.

Trapani

Un pomeriggio decidiamo di fare un salto a Trapani, anch’essa distante da San Vito circa 45 minuti d’auto. Non avevamo un itinerario programmato, ci lanciamo perciò alla scoperta della città facendoci guidare dai luoghi che incontreremo.

Facciamo un primo giro in auto e ciò che ci colpisce sono i suoi stupendi colori. Il litorale con le case di colore chiaro e le bianche scogliere sono molto pittoresche e ci danno una sensazione di tranquillità.

Facciamo una prima sosta presso una zona sul mare al margine della città chiamata lo scoglio, dove troviamo alcune costruzioni un po’ isolate e un vialetto che conduce verso un bel palazzo che scopriamo sia il Villino Nasi, un edificio quadrangolare in bugnato e porticato, ma chiuso. Da qui possiamo osservare la linea di costa di Trapani, la Torre Colombaia di fronte e un po’ più in lontananza la torre Ligny.

La Torre Colombaia sull’omonimo isolotto, pare abbia origini antichissime, nel tempo ha avuto funzione militare e carceraria. La torre Ligny invece è del seicento ed è simbolo della città, sorge alla punta estrema della costa.

Ci spostiamo al centro storico, verso Corso Vittorio Emanuele dove si affacciano numerose chiese e palazzi, diversi sono gli stili esistenti ma quello che più mi ha colpita è il barocco. E proprio un bellissimo esempio di architettura barocca civile è il Palazzo Senatorio, la sua fastosa facciata, della seconda metà dei Seicento, su tre ordini è riccamente decorata con colonne, nicchie e statue, in seguito furono aggiunti l’orologio e il datario. Proprio accanto a questo palazzo si trova Porta Oscura con l’Orologio astronomico, una torre duecentesca dove è posto uno dei più antichi orologi astronomici.

Incontriamo poi la Chiesa del Collegio dei Gesuiti, uno dei più significativi monumenti barocchi di Trapani, risalente al XVII secolo e a poca distanza la Cattedrale di San Lorenzo. La cattedrale ha origini quattrocentesche ma ciò che vediamo oggi è il frutto di diversi interventi di ristrutturazione di epoca barocca e neoclassica, precede la chiesa un pronao ad ampie arcate e splendidi portali mentre la parte superiore ha un andamento curvilineo. Dopo questo primo assaggio della città che in realtà racchiude ancora tanta bellezza da scoprire, ci spostiamo a Marsala.

Prima di lasciare Trapani però è d’obbligo visitare le famose saline. Oltre all’importanza per la produzione di sale, sono aree protette poiché nel tempo sono diventate habitat naturale per diverse specie animali e vegetali. Il paesaggio delle saline è molto affascinante, una distesa luccicante di colori attraversata da canali, piccoli cumuli bianchi di sale qua e là e antichi mulini a vento.

Marsala

Se dico Marsala quali sono le cose che vi vengono in mente? Molto probabilmente il famoso sbarco di Garibaldi del 1860, ma ancor prima l’omonimo vino, la città ha una storia molto antica e non potevamo non venire a curiosare. Anche qui non abbiamo deciso un itinerario, ci dirigiamo al centro storico abbandonandoci fra i monumenti che incontriamo.

Passiamo da Porta Garibaldi, una delle antiche porte della città, edificata nel 1685 per volere di Carlo II di Spagna e chiamata “Porta Mare”. Fu proprio attraversando questa porta che Giuseppe Garibaldi entrò in città ed in seguito fu dedicata a lui. La bella porta si compone di un grande arco di accesso e un atrio, è presente sulla facciata un’aquila coronata simbolo degli Asburgo di Spagna ed è sormontata da un terrazzino. Da qui proseguiamo fra le luminose strade lastricate di marmo bianco e i palazzi e monumenti dove prevale il giallo, colori che rendono l’atmosfera calda e rilassante, numerosi sono i posti dove poter fare una sosta per caffè, dolci o un ottimo bicchiere di vino.

Arriviamo all’ampia piazza della Repubblica dove si trova il maestoso duomo e dove si affaccia il Palazzo VII Aprile.

La storia del Duomo di Marsala o chiesa Madre inizia in epoca normanna e nel corso dei secoli ha poi subito ampliamenti e rifacimenti, è dedicata a San Tommaso Becket di Canterbury. La bella facciata esterna in stile barocco presenta ai lati due campanili quadrati con cupolette. L’interno a tre ariose navate divise da colonne con ai lati diverse cappelle che custodiscono molte opere d’arte.

Palazzo VII Aprile anche semplicemente palazzo municipale, fu costruito nel XV secolo come sede del consiglio civico, è ancora oggi sede del consiglio municipale. Ha un’elegante facciata a due piani con porticati ed è sormontato da una torre con orologio.

Proseguiamo la nostra passeggiata fino all’altra antica porta ancora intatta della città: Porta Nuova che si presenta più semplice rispetto a quella Garibaldi, ugualmente massiccia e imponente. Da qui si intravedono i giardini e in lontananza il lungomare Boeo.

La nostra escursione a Marsala si conclude qui e si concludono qui anche i racconti sul mio meraviglioso viaggio in Sicilia, ma solo per adesso, perché spero di tornarci presto e di scoprire nuovi tesori che questa magnifica terra custodisce, di vivere ancora le sue tradizioni, profumi e colori. Spero di avervi trasmesso il mio entusiasmo e le mie emozioni e di avervi reso partecipe del mio tempo migliore.

Sotto vi lascio un elenco con tutti i link del viaggio e vi aspetto con le prossime mete, ci sposteremo nel Lazio, troverete la foto indizio per scoprire dove vi porterò sulle mie pagine social.

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