Recanati, sui passi di Giacomo Leopardi

da | 17,Set,2019 | Marche | 0 commenti

Recanati è stata una delle nostre mete d’escursione durante la vacanza al mare a Numana. La bella cittadina marchigiana è famosa per aver dato i natali ad uno dei nostri più illustri poeti: Giacomo Leopardi. Passeggiando fra i più importanti luoghi dove ha vissuto e che lo hanno ispirato, ho provato a guardare Recanati attraverso i suoi occhi o meglio i suoi versi. E proprio dei suoi versi sono disseminate le strade della città: stampati su manifesti contornati da fiori, sono appesi a muri e finestre e ci accompagnano fino alla piazza del Sabato del Villaggio. 

Palazzo Leopardi e Casa di Silvia

Sull’ampia piazza di affaccia il Palazzo Leopardi. Il suo aspetto attuale risale al XVIII secolo, curò e progettò il disegno dell’intera facciata Carlo Orazio Leopardi, prozio del poeta che qui nacque, visse e compì i suoi studi. L’ edificio è tuttora abitato dai discendenti della famiglia. Conserva al primo piano la ricca biblioteca, composta da circa 20.000 volumi, è l’unica parte aperta al pubblico. Oltre alla dimora di Leopardi in questa piazza troviamo la chiesa di Santa Maria di Montemorello e la casa di Silvia, anch’essa visitabile, colei che ispirò una delle poesie che di sicuro noi tutti abbiamo studiato a scuola “A Silvia”. In questo scenario è facile immaginare il poeta, che dal suo studio nella casa paterna, si ferma ad ascoltare la voce della ragazza mentre lavora al telaio dalla sua casa vicina, e ancora il momento il cui scrive i versi a lei dedicati in cui, affranto, chiede alla natura il perché della scomparsa prematura della ragazza. Ai tempi della scuola amavo l’italiano e non avrebbe potuto non piacermi il Leopardi i cui temi sentivo vicini: l’immaginazione, le illusioni, la natura, la solitudine.

Torre del passero solitario ed Ermo colle

Il tema della solitudine è ripreso in un’ altra delle sue poesie più conosciute ‘Il passero solitario‘. La torre che lo ispirò, tappa che non poteva mancare, si trova nel chiostro della Chiesa di Sant’Agostino, risalente al XIII secolo. Il luogo è abbastanza semplice, ma simbolico: si può immaginare il poeta che osservando questo uccellino compara le loro solitudini, che si contrappongono alla vitalità della natura tanto ben descritta e ai giovani del paese in festa. Poco lontano da Casa Leopardi c’è il bel parco del monte Tabor meglio noto come ermo colle che ispirò quella che è la mia poesia leopardiana preferita: L’infinito. È rilassante e piacevole passeggiare qui fino alla scritta marmorea celebrativa “sempre caro mi fu questo ermo colle” posta in cima. È davvero un luogo di ‘profondissima quiete‘ e suggestivo è tornare con la mente al poeta che, osservando parte della bella veduta sulle colline marchigiane, immaginava insieme spazi infiniti, dove poteva lasciar andare il suo pensiero… e il naufragar m’è dolce in questo mare’ …
La nostra visita a Recanati si conclude qui, e forse è stata la prima volta che ho visitato un luogo secondo questa modalità: un itinerario che segue la vita e le opere di uno dei poeti più grandi della nostra letteratura e mi è piaciuto molto questo gioco di memoria al suo tempo e ai miei banchi di scuola, alle poesie a memoria e alle riflessioni da adolescente. Quali altri luoghi avete visitato così? Avete suggerimenti e itinerari per me e per tutti i lettori?

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