Sono tornata a Firenze, stavolta online!

da | 16,Apr,2021 | Cultura e bellezza dalla rete | 0 commenti

Firenze

Ebbene si! Sono tornata a Firenze, stavolta online visto il periodo. Ultimamente sto utilizzando i tour virtuali per iniziare a conoscere i luoghi dove mi piacerebbe andare quando si potrà riprendere a viaggiare e così ad esempio ho avuto un primo assaggio di Matera e del Mav di Ercolano. Questa volta invece ho voluto provare a partecipare ad un tour virtuale di un luogo che avevo già visitato e ho scelto quello di Firenze proposto dall’Associazione Ambrosia attraverso la loro pagina Facebook.

Facendo ricerca di eventi online, ho trovato i tour gratuiti “Itinerari d’Italia” dedicati a piccole e grandi città italiane proposti dall’Associazione Ambrosia in collaborazione con il gruppo StoriaVera. Questa associazione si propone di diffondere la bellezza del nostro patrimonio culturale con diversi eventi, visite guidate e tante iniziative legate al mondo dell’arte, dell’archeologia e della cultura. Nell’esperienza del tour virtuale di Firenze siamo stati accompagnati dalla guida turistica Filippo Pacini e dall’archeologa Melania Marcogiuseppe: con Google Street View, immagini e slide delle opere, nonché le loro precise spiegazioni ci hanno condotto fra i tesori più importanti di questa città.

Tornare a Firenze, anche se solo online, è stato molto piacevole, è una spettacolare città d’arte dove c’è talmente tanto da vedere che non ci si stanca mai. Così ho riassaporato luoghi che avevo già visitato e ho preso appunti su altri che meritano assolutamente una visita sul posto. Vi riporto come sempre le informazioni e le curiosità che maggiormente mi hanno colpito.

La guida ha premesso che ovviamente sarebbe impossibile descrivere tutta la complessità storica artistica fiorentina in questo itinerario virtuale, ma che avrebbe cercato di farci cogliere l’essenza della città toccando i luoghi più emblematici. Ci ha parlato della nascita e costruzione delle varie opere ed edifici e di come esse si siano armonizzate nei secoli, anche seguendo stili architettonici diversi, grazie all’utilizzo dei materiali e delle forme. E poi ci ha dato tantissime spiegazioni sul Rinascimento, sulle sue caratteristiche e i suoi concetti principali.

Stazione e Chiesa di Santa Maria Novella

Partiamo da un edificio degli anni ’30, la Stazione di Santa Maria Novella costruzione del Razionalismo italiano caratterizzata da uno sviluppo orizzontale, dalla pulizia delle forme e dalla pietra forte, materiale che è stato utilizzato anche nel vicino complesso di Santa Maria Novella. La basilica ha elementi gotici, in contrasto con la facciata della chiesa che è rinascimentale, realizzata a distanza di tempo, in marmo di Carrara e Serpentino di Prato. Il bicromismo dato da questi materiali lo ritroveremo in diversi monumenti della città.

La facciata della Basilica di Santa Maria Novella è opera di Leon Battista Alberti su commissione di Giovanni Rucellai, protagoniste qui sono la proporzione e le forme, il cerchio e il quadrato, figure geometriche perfette. Filippo, la nostra guida, ha sottolineato infatti che fra gli intenti del Rinascimento c’è quello di dare ordine al mondo, in più ci ha fatto notare che non ci sono simboli cattolici sulla facciata bensì un iscrizione dedicata al Rucellai, questo per farci capire che spesso a Firenze arte e potere andavano di pari passo.

 Il Complesso di San Lorenzo

Ci spostiamo poi al Complesso di San Lorenzo. Il suo esterno è molto semplice, ma al suo interno hanno lavorato artisti di gran rilievo come Michelangelo, Brunelleschi e Donatello, che è sepolto lì. Conserva inoltre le sepolture di molti membri della famiglia de’ Medici che governarono la città di Firenze per circa tre secoli. Numerosissime e importanti sono le opere realizzate a Firenze grazie alla loro presenza e in particolare di Lorenzo il Magnifico che radunò all’Accademia del Giardino di San Marco i più importanti artisti dell’epoca, fra cui suo protetto Michelangelo. Fra le opere michelangiolesche qui a San Lorenzo il disegno della biblioteca Laurenziana e della Sagrestia Nuova. Nel Complesso di San Lorenzo esiste inoltre una camera in cui Michelangelo, proprio per sfuggire a vicende politiche legate ai Medici, si nascose per oltre tre mesi, dove vi sono stati ritrovati suoi disegni alle pareti e persino impronte, purtroppo non aperta al pubblico.

Piazza Duomo

Arriviamo quindi nel cuore della città, Piazza Duomo. Qui la pietra è protagonista, ha dato continuità e armonia nei secoli fra le opere presenti: la Cattedrale di Santa Maria del Fiore con la cupola progettata dal Brunelleschi, il campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni. Quest’ultimo, dedicato al patrono della città, è di epoca precedente rispetto alla cattedrale, è il simbolo dell’identità civile di Firenze, luogo di culto molto sentito dai fiorentini, qui furono battezzati tantissimi personaggi illustri fra cui anche Dante. Da notare sono le sue porte fra cui quella detta del paradiso dallo stesso Michelangelo, per l’uso della prospettiva e la raffinatezza delle sue formelle realizzate dal Ghiberti in ben 27 anni.

La Cattedrale di Santa Maria del Fiore è stata costruita in diverse fasi e quando fu terminata, restava incompiuta la cupola che, per il suo diametro di 44 metri, poneva un problema di difficile realizzazione strutturale. La soluzione fu trovata dal Brunelleschi nel 1420 con la realizzazione di uno straordinario sistema autoportante con mattoni a spina di pesce. È ancora oggi la cupola con questo sistema più grande del mondo.

Qui faccio un salto indietro nel tempo quando ho visitato qualche anno fa l’intero complesso di edifici che si trova in piazza Duomo acquistando un unico biglietto online. Io e Fabio abbiamo fatto diverse file per entrare sia alla cattedrale, che al battistero e al campanile, ma vi assicuro che ne vale assolutamente la pena. Se amate l’arte i vostri occhi si riempiranno di meraviglia guardando il Giudizio Universale del Vasari al duomo o i cicli musivi in oro del battistero e non smettereste più di stare con lo sguardo all’insù. Preparatevi anche a fare tante scale, potrete osservare le strutture interne e ugualmente la vista dall’alto vi lascerà senza parole.

 Piazza della Signoria e il Corridoio Vasariano

Prendendo via dei Calzaioli si arriva a Piazza della Signoria dominata da Palazzo Vecchio, edificio trecentesco che fu il Palazzo dei Priori. A questo punto del tour ho scoperto dell’esistenza del Corridoio Vasariano, ossia un passaggio lungo più di un chilometro che unisce Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, passando per gli Uffizi, costeggiando l’Arno e attraversando Ponte Vecchio. Un percorso unico nel suo genere, fu commissionato da Cosimo I de’ Medici per consentire ai Granduchi di giungere dalla loro residenza privata al palazzo del governo. La nostra guida, rispondendo alla domanda di un partecipante, ci ha detto che un tratto del Corridoio è stato visitabile fino al 2016, che conteneva una serie di autoritratti e che esiste attualmente un progetto di recupero.

La grande piazza si presenta come un museo a cielo aperto per l’eccezionalità delle statue presenti come il Ratto delle Sabine di Giambologna, il Perseo con Medusa di Benvenuto Cellini, il Nettuno dell’Ammannati e la copia del David di Michelangelo, uno straordinario esempio di come la bellezza artistica sia stata messa a disposizione di tutti. 

Basilica di Santa Croce

Altra tappa fondamentale è la Basilica di Santa Croce, con l’omonima piazza, una delle chiese francescane più grandi al mondo con facciata neogotica. Qui la parola passa all’archeologa che ci ha spiegato che l’interno della chiesa custodisce le tombe di moltissime personalità illustri, “le urne dei forti” citando Ugo Foscolo. Ha scelto di descrivercene due delle più famose, ovvero quella di Michelangelo e quella di Galileo Galilei entrambi fiorentini e per entrambi ci ha raccontato la storia particolare di come i loro resti siano giunti in Santa Croce.

 

Il Complesso di San Miniato

Ritornando ad una vista aerea della città ci spostiamo verso Piazzale Michelangelo punto panoramico della città, ma una vista ancora più romantica e intima si può godere dal Forte di San Miniato al Monte. Il complesso di San Miniato comprende la Basilica, l’abazia benedettina e il cimitero monumentale. La chiesa ha una facciata in stile Romanico toscano, importante perché qui vengono utilizzate per la prima volta le forme, il razionalismo e il tipo di marmi che in seguito saranno largamente impiegati non solo a Firenze ma in tutta la Toscana. Il cimitero monumentale ha avuto diverse fasi di sviluppo e sistemazione da quando non fu più possibile fare sepolture nelle chiese, è presente una varia statuaria in marmo e in bronzo.

Curiosità

Il tour virtuale si conclude con alcune curiosità e consigli su letture e film in tema. Io ne ricordo in particolare due: l’esistenza delle buchette del vino ovvero delle piccole porticine dal quale le famiglie fiorentine potevano vendere vino e olio senza far entrare estranei in casa, ne esistono circa un centinaio visibili al centro storico. L’esistenza della Farmacia di Santa Maria Novella, fondata dai monaci domenicani che producevano unguenti e rimedi, è una delle più antiche d’Europa dove sono visibili affreschi del Trecento.

Ho apprezzato particolarmente il racconto storico artistico di Filippo Pacini di Magnifica Firenze che, seppure in tempi brevi, mi ha trasmesso tante informazioni e la passione per la sua città e per l’arte. Così sono tornata a Firenze, stavolta online e ho nuovamente vissuto il mio tempo migliore! Adesso ho ancora più voglia di tornarci presto.

L’utilizzo delle foto mi è stato concesso da Filippo Pacini di MagnificaFirenze.

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